DAI MEMORABILI, la BIOGRAFIA POPOLARE di socrate
all'anabasi, il bestseller di guerra.
vita e opere del più moderno scrittore di grecia.
Chi era Senofonte?
Molti di voi diranno uno storico, altri un filosofo, altri ancora un incubo a causa delle versioni di greco tratte dalle sue opere, da tradurre per compito. Ma se smettiamo per un attimo di ragionare in chiave puramente scolastica, e ci concentriamo sulle opere che ci ha lasciato, scopriamo di avere davanti uno scrittore moderno, anzi contemporaneo. Un uomo che ebbe la fortuna di conoscere Socrate, Ciro, Platone. E che ha saputo raccontare la sua vita e le sue passioni senza schermi e compromessi, trasmettendoci il suo amore per la guerra, per i cavalli, per i lavori in campagna, descrivendo Socrate non come un inarrivabile pensatore ma come un uomo normale, terrorizzato dalla vecchiaia, con una moglie terribile, e che nel Simposio mostra di gradire molto le danze e le musiche delle fanciulle presenti, e per gioco si definisce un lenone, con alti scopi come far congiungere le anime belle, ma nel contesto la sua espressione sembra una battuta da cabaret. Da cabaret sono anche altre scene: i balli, le danze, gli scherzi sull'amore, il finale con l'incontro tra Arianna e Dioniso, recitato così bene dalla compagnia del misterioso Siracusano da ottenere che «quelli che non erano sposati giurarono di prendere moglie, quelli sposati montarono a cavallo e si precipitarono dalle loro mogli, per godere di questi piaceri». Socrate invece andò a passeggiare, in questo, e solo in questo, simile all'uomo sobrio che si allontana all'alba da un simposio di ubriachi, così come lo aveva descritto Platone. E quando Rossellini gira il film sulla vita del filosofo, forse ha in mente il Socrate di Platone, ma forse anche quello di Senofonte. Guardate le clip qui sotto.
Molti di voi diranno uno storico, altri un filosofo, altri ancora un incubo a causa delle versioni di greco tratte dalle sue opere, da tradurre per compito. Ma se smettiamo per un attimo di ragionare in chiave puramente scolastica, e ci concentriamo sulle opere che ci ha lasciato, scopriamo di avere davanti uno scrittore moderno, anzi contemporaneo. Un uomo che ebbe la fortuna di conoscere Socrate, Ciro, Platone. E che ha saputo raccontare la sua vita e le sue passioni senza schermi e compromessi, trasmettendoci il suo amore per la guerra, per i cavalli, per i lavori in campagna, descrivendo Socrate non come un inarrivabile pensatore ma come un uomo normale, terrorizzato dalla vecchiaia, con una moglie terribile, e che nel Simposio mostra di gradire molto le danze e le musiche delle fanciulle presenti, e per gioco si definisce un lenone, con alti scopi come far congiungere le anime belle, ma nel contesto la sua espressione sembra una battuta da cabaret. Da cabaret sono anche altre scene: i balli, le danze, gli scherzi sull'amore, il finale con l'incontro tra Arianna e Dioniso, recitato così bene dalla compagnia del misterioso Siracusano da ottenere che «quelli che non erano sposati giurarono di prendere moglie, quelli sposati montarono a cavallo e si precipitarono dalle loro mogli, per godere di questi piaceri». Socrate invece andò a passeggiare, in questo, e solo in questo, simile all'uomo sobrio che si allontana all'alba da un simposio di ubriachi, così come lo aveva descritto Platone. E quando Rossellini gira il film sulla vita del filosofo, forse ha in mente il Socrate di Platone, ma forse anche quello di Senofonte. Guardate le clip qui sotto.